Capnodis tenebrionis
Capnodis tenebrionis è un grosso Buprestide di colore nero opaco, è diffuso ovunque e lo si trova con particolare frequenza nelle regioni più calde.
Piante ospiti: Drupacee e Pomacee.
Identificazione, danno e ciclo biologico
Il Capnodio è un Coleottero che vive a spese dei fruttiferi, in particolare le Drupacee; gli adulti hanno un tipico corpo di colore nerastro, tozzo ed ingrossato, affusolato nella parte posteriore, lungo fino a 28 mm. Le larve sono apode, allungate, di colore biancastro crema, con il protorace più vistoso e largo rispetto agli altri segmenti, che presenta un tipico disegno a "V" capovolto ed una colorazione più scura; le larve possono raggiungere lunghezze considerevoli, anche fino a 6-7 cm.
Il Capnodio è particolarmente diffuso in Italia centromeridionale, specie negli areali mediterranei. Gli adulti compaiono da maggio-giugno fino a tutto luglio; essi danneggiano la vegetazione nutrendosi di foglie e dei loro piccioli, ma soprattutto rodendo la scorza dei giovani rametti. Gli adulti ovidepongono sulla scorza delle piante ospiti, soprattutto alla base dei tronchi; gli stadi larvali producono i danni principali del Capnodio.
Le larve infatti dapprima scavano superficiali gallerie sottocorticali, poi penetrano nel legno dove scavano gallerie anche negli strati più profondi; tali gallerie possono avere anche un andamento verticale dovuto allo spostamento delle larve dal tronco verso le radici e viceversa.
Gli organi legnosi più colpiti sono i fusti, specie nelle parti basali, e le grosse radici; le piante colpite deperiscono gravemente e, soprattutto quelle più giovani, possono morire.
Il Capnodio per completare il suo ciclo biologico impiega 1-2 anni (gli adulti ricompaiono nel 2° o 3° anno solare); le larve mature possono essere individuate facilmente perché alla fine del ciclo si portano e si impupano in superficiali nicchie sottocorticali.
Il Capnodio è particolarmente diffuso in Italia centromeridionale, specie negli areali mediterranei. Gli adulti compaiono da maggio-giugno fino a tutto luglio; essi danneggiano la vegetazione nutrendosi di foglie e dei loro piccioli, ma soprattutto rodendo la scorza dei giovani rametti. Gli adulti ovidepongono sulla scorza delle piante ospiti, soprattutto alla base dei tronchi; gli stadi larvali producono i danni principali del Capnodio.
Le larve infatti dapprima scavano superficiali gallerie sottocorticali, poi penetrano nel legno dove scavano gallerie anche negli strati più profondi; tali gallerie possono avere anche un andamento verticale dovuto allo spostamento delle larve dal tronco verso le radici e viceversa.
Gli organi legnosi più colpiti sono i fusti, specie nelle parti basali, e le grosse radici; le piante colpite deperiscono gravemente e, soprattutto quelle più giovani, possono morire.
Il Capnodio per completare il suo ciclo biologico impiega 1-2 anni (gli adulti ricompaiono nel 2° o 3° anno solare); le larve mature possono essere individuate facilmente perché alla fine del ciclo si portano e si impupano in superficiali nicchie sottocorticali.
Lotta
La lotta al Capnodio prevede una distruzione degli esemplari già infestati ed eventuali interventi chimici, con Oli bianchi attivati con insetticidi di sintesi, da attuarsi durante le ovideposizioni lavando bene, con la sospensione insetticida, le parti basali delle piante per impedirne l'attività larvale.
Gli adulti potrebbero essere controllati con interventi chimici alla vegetazione durante il loro periodo di attività trofica a carico delle parti epigee.
Gli adulti potrebbero essere controllati con interventi chimici alla vegetazione durante il loro periodo di attività trofica a carico delle parti epigee.
Fonte www.agraria.org