Megera (Lasiommata megera)
La Megera (Lasiommata megera Linneus, 1767) è un lepidottero appartenente alla famiglia Satyridae.
Descrizione
- Adulto
Ala anteriore lunga 19-25 mm
Maschio. Colore arancio con doppia linea marginale merastra. Ali anteriore con vistosa macchia androconiale nerastra che attraversa l'ala, nervature e disegni trasfersali nerastri che formano un disgno reticolare. Una macchia ocellare nera, pupillata di bianco, nella zona apicale. Posteriori con area basale e discale oscurate di grigiastro, nervature e disegni trasversali nerastri e alcune macchie ocellari postdicali nere pupillate di bianco.
Maschio - Rovescio. Ali anteriori simili al dritto ma con disegni più chiari e emeno estesi. Posteriori di colore grigio con nervature e sottili disegni trasversali scuri. Serie completa di macchie ocellai postdiscali nere pupillate di bianco e doppiamente contornate di giallastro e di bruno.
Femmina. Simile al maschio, ma più grande, priva di androconi e con disegni meno estesi.
Habitat
Specie xerotermofila, si rinviene nei prati e nelle pendici scoperte del piano basale e montano, sino a circa 1500 metri s.l.m.
Generazioni annuali
Tre, con sfarfallamento in aprile-maggio, giugno-luglio e agosto settembre. Nelle annate favorevoli, una quarta generazione parziale a novembre
Piante nutrici
I bruchi si nutrono di:
Brachypodium sp.
Hordeum sp.
Bromus erectus
Festuca sp.
Poa sp.
Dactylis glomerata
Distribuzione
Tutta Italia compresa la Sicilia e l'Elba ma esclusa la Sardegna
Maschio. Colore arancio con doppia linea marginale merastra. Ali anteriore con vistosa macchia androconiale nerastra che attraversa l'ala, nervature e disegni trasfersali nerastri che formano un disgno reticolare. Una macchia ocellare nera, pupillata di bianco, nella zona apicale. Posteriori con area basale e discale oscurate di grigiastro, nervature e disegni trasversali nerastri e alcune macchie ocellari postdicali nere pupillate di bianco.
Maschio - Rovescio. Ali anteriori simili al dritto ma con disegni più chiari e emeno estesi. Posteriori di colore grigio con nervature e sottili disegni trasversali scuri. Serie completa di macchie ocellai postdiscali nere pupillate di bianco e doppiamente contornate di giallastro e di bruno.
Femmina. Simile al maschio, ma più grande, priva di androconi e con disegni meno estesi.
Habitat
Specie xerotermofila, si rinviene nei prati e nelle pendici scoperte del piano basale e montano, sino a circa 1500 metri s.l.m.
Generazioni annuali
Tre, con sfarfallamento in aprile-maggio, giugno-luglio e agosto settembre. Nelle annate favorevoli, una quarta generazione parziale a novembre
Piante nutrici
I bruchi si nutrono di:
Brachypodium sp.
Hordeum sp.
Bromus erectus
Festuca sp.
Poa sp.
Dactylis glomerata
Distribuzione
Tutta Italia compresa la Sicilia e l'Elba ma esclusa la Sardegna
Fonte FARFALLE D'ITALIA (Editrice Compositori)