Nezara viridula - Terra di Maremma

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Cimice verde (Nezara viridula)
La cimice verde (Nezara viridula Linnaeus, 1758) è un insetto fitofago appartenente alla famiglia dei Pentatomidae. Probabilmente originari dell'Etiopia, ormai sono diffusi in tutto il mondo.
Come nella generalità degli Eterotteri, questo insetto possiede ghiandole odorifere che emettono un odore abbastanza fastidioso. I danni, occasionali, sono dovuti alle decolorazioni localizzate di frutta e ortaggi provocate dalle punture, e sono per lo più di tipo estetico. Esse posseggono queste ghiandole così che i predatori, sapendo quello a cui vanno incontro, non le infastidiscano. Proprio per questo non ha molti nemici naturali, e i pochi che ha predano le sue uova anziché l'esemplare adulto.

Biologia
Ha una spiccata polifagia, che si manifesta a spese di specie vegetali appartenenti a oltre 30 famiglie, sia monocotiledoni sia dicotiledoni. Il più importante fattore che limita la diffusione in zone temperate è il freddo dell'inverno. Le femmine sono più portate a sopravvivere al freddo rispetto ai maschi: sono più grandi individualmente e sviluppano un colore rossastro-marroncino. Negli ultimi decenni, la specie ha esteso il suo areale più a Nord, ed è ben rappresentata nel Nord-Ovest italiano in zone di pianura dove la temperatura media di gennaio non supera 1,5 °C.
Le cimici verdi trascorrono l'inverno tra le foglie secche, tra le siepi, aspettando che il clima primaverile consenta loro di iniziare le attività: si riproducono e depongono le uova causando danni, pungendo le piante ospiti. Le uova si schiudono dopo un tempo tra i 5 e i 21 giorni (dipende dalla temperatura).
Specie simili
  • Palomena prasina, se ne distingue per le callosità biancastre alla base dello scutello (assenti in P. prasina).

Danni in agricoltura
Gli adulti, insieme alle forme giovanili della seconda generazione, sono i maggiori responsabili delle infestazioni su pomodoro, Nezara viridula è infatti conosciuta anche come la cimice del pomodoro. I danni sono causati soprattutto alle coltivazioni intensive, in quanto la monocoltura del pomodoro genera delle ottime condizioni per la prolificazione della cimice.
Il danno si manifesta sulle foglie e sui frutti ed è causato dalle punture di nutrizione di tutte le forme mobili del fitofago. Sulle foglie, a causa delle punture trofiche, si evidenziano delle necrosi localizzate e disseccamenti di diverso grado. Sui frutti di Pomodoro provocano tipiche punteggiature clorotiche, nella bacca in fase di maturazione; queste punteggiature, in seguito, divengono necrosi localizzate molto sfumate. Le cimici, inoltre, trasmettono, con le loro punture e col secreto di particolari ghiandole repugnatorie, uno sgradevole sapore ai frutti che non possono essere commercializzati. Infine, oltre a questi danni diretti, la cimice trasmette alle piante, mediante le ferite lasciate dagli stiletti boccali, alcune malattie secondarie, in modo particolare la Batteriosi. Su altre piante i danni sui frutti sono leggermente diversi, ad esempio:
  • sulle Nocciole provocano, insieme ad altri Pentatomidi, il "cimiciato", cioè una alterazione della forma e del sapore della parte edule del frutto che diviene striminzita e sgradevole;
  • nelle Leguminose si hanno alterazioni necrotiche al baccello, con alterazione quali-quantitativa dei semi.
Per combattere Nezara viridula si agisce principalmente in modo chimico, colpendo le forme giovanili.

Fonte WIKIPEDIA
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